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Il percorso, che rientra nell’itinerario della Via Francigena di Sigerico, collega il Vercellese al Canavese, passando gradualmente dalla pianura a un contesto collinare.
Nella prima parte, da Vercelli a Santhià passando per Olcenengo e San Germano, si pedala tra le risaie, accompagnati lungo il percorso nelle stagioni meno fredde da aironi, garzette, ibis sacri.
Da Santhià si incomincia a salire, e uno splendido percorso collinare conduce prima a Cavaglià e poi a Roppolo con il suo castello.
Quindi su stradine secondarie si entra a Viverone e si costeggia dall’alto il lago di Viverone, viaggiando a mezza costa con un panorama molto bello. Si passa per Piverone con le rovine romaniche del Gesiun, per Palazzo Canavese e per Bollengo prima di arrivare a Ivrea.
Da non perdere: Vercelli, Ivrea e, lungo il percorso, le risaie, il centro di Santhià, il lago di Viverone, il Gesiun di Piverone.
Aspetti positivi e limiti:
+ Percorso che ricalca la via Francigena, paesaggio piacevole in particolare nel Canavese
– Tra Vercelli e Santhià si viaggia per lo più su provinciale, o su sterrato in cattive condizioni
Opportunità: Migliorare il fondo dei tratti su sterrato tra Vercelli e Santhià
Tracciato
0 – Stazione ferroviaria di Vercelli. Da piazza Roma si imbocca corso Gastaldi.
0,3 – Si gira a destra sul cavalcaferrovia in direzione di Biella.
0,8 – Svolta a sinistra in corso Randaccio.
0,9 – Svolta a destra in via Donato, che con un lungo rettilineo diventa strada Olcenengo e porta fuori città.
9,7 – A Olcenengo, svolta a sinistra in corso Matteotti.
11,4 – Svolta a sinistra su sterrato, verso la tenuta Robarello. Di qui in poi le indicazioni da seguire sono quelle della via Francigena in bicicletta (segno biancoazzurro).
14,4 – Svolta a sinistra, in vista di San Germano Vercellese.
15,0 – Svolta a destra, quindi nuovamente a sinistra, termina lo sterrato e si viaggia su asfalto costeggiando per breve tratto la ferrovia.
23,9 – Dopo un tortuoso giro tra i campi, seguendo le indicazioni della via Francigena, si giunge alla provinciale 53 che entra in Santhià e diventa via Tagliamento.
24,8 – Svolta a destra in corso Nuova Italia che attraversa il centro di Santhià.
25,5 – Svolta a destra in via Monte Grappa, che confluisce poi in strada vecchia di Biella (provinciale 54).
27,9 – Svolta a sinistra in strada Barletta.
29,1 – Si attraversano con cavalcavia la ferrovia e l’autostrada A4.
30,5 – Svolta a destra in strada Filippine, lo sterrato si alterna all’asfalto. Il percorso sale verso Cavaglià, sempre seguendo le indicazioni biancoazzurre.
36,2 – Costeggiata Cavaglià, si imbocca la provinciale 228 verso Viverone, proseguendo in leggera salita.
38,1 – Svolta a destra verso Roppolo.
40,2 – Si attraversa la parte alta di Viverone scorgendo in basso il lago, percorrendo via Scuole Luigi Lebole e via Cascine di Ponente.
44,0 – La strada confluisce nella provinciale 56 che conduce a Piverone. Consigliata deviazione per visitare la rovina romanica del Gesiun.
45,6 – Al centro di Piverone si passa sotto la porta-torre e si prosegue dritti per Palazzo Canavese.
48,2 – Si attraversa Palazzo Canavese e si prosegue verso Bollengo sulla provinciale 263.
51,5 – A Bollengo si prende via Roma, quindi via Allaas, sempre seguendo le indicazioni biancoazzurre.
54,2 – In prossimità di Ivrea, un percorso a zigzag attraversa borgata Gillio per raggiungere corso Vercelli.
55,4 – Svolta a destra in via Piemonte, poi a sinistra in via Burolo, che confluisce in corso Vercelli.
57,5 – A Porta Vercelli imboccare la ciclopedonale che scende verso il lungo Dora Baltea.
58,4 – Svolta a destra in corso Nigra.
58,9 – Arrivo alla stazione ferroviaria di Ivrea.